A better life

capitolo 8

di Rikku19

 


"Ti ha chiamato?"
Scossi la testa.
Tibby non riusciva togliersi quel ghigno dalla faccia.
"cartoline?"
"niente"
Continuava a sorridere.
Sogghignò.
"sai, mi piacerebbe dirti che te l'avevo detto, ma sono tua amica, e non vorrei mai rigirare il coltello nella piaga"
Mi limitai ad alzare il dito medio.


"com'è che sei così contenta, tu?"
"sai com'è... il cielo è terso, l'aria è fresca... ho sentito un cuculo cantare stamattina"
Ridacchiò.
Alzai un sopracciglio.
"anfetamine?"
Rise più forte, e scosse la testa.
"ecstasy?"
"sono a posto, sono felice, mi sento come rinata... stasera ho un'intervista... poi vado fuori a cena"
"di nuovo?"
"di nuovo!"
"con chi?"
Glielo avevo chiesto decine di volte, in quell'ultimo mese.
E, come nelle precedenti, mi sussurrò "aiutami a scegliere il vestito!"


Prese un taxi.
Si era abituata agli abiti costosi.
Ma sotto quei pochi centimetri di stoffa costosissimi era sempre la mia Tibby.
Per tutti, per le riviste, per i titoli di testa del suo telefilm era Jemima Tibbs.
Come la sua famiglia le aveva ordinato, aveva cambiato cognome.
Aveva riesumato dal certificato di battesimo il suo vero nome, Jemima.
Nemmeno lo sapeva neppure che i suoi le avevano dato quel nome assurdo, in onore della bis nonna di sua madre.

Squillò il telefono.
Uno squillo.
Un altro squillo.
Forse era David.
A quel pensiero mi gettai sulla cornetta.
"David?"
"ciao, Shane... mi manchi"
Oh.
Giusto.
Gli manco.
"ciao, Jess"
"mi manchi..."
"ah..."
"chi è David?"
"lo sai"
"aspettavi una sua chiamata?"
"in un certo senso"
"ti amo"
Cercai di non ridere.
"lo sai che ho bisogno di te, vero?"
"Jess..." cominciai
"no, non dirmi nulla. volevo solo sentire la tua voce"
"beh, l'hai sentita, ora..."
"un'ultima volta, Shane, ti prego"
"un'ultima cosa?"
"vederci... io e te, come ai vecchi tempi"
"a giocare a tennis e a pomiciare sotto la doccia?" ironizzai
"solo a pomiciare"
"no, Jess..."
"una cena"
"Jess..."
"una sola, poi non ti disturbo più, lo prometto!"
"una sola?"
"sì, sì! solo una cena!"
"oh, d'accordo!"
"oh, grazie, grazie, ti amo!"
"Jess..."
"scusa, no lo dirò più!"
"lunedì sera?" chiesi
"dove?"
"Four Season" dissi "offro io"
"va bene! va bene!" squittì
Riattaccai.

Immediatamente squillò il telefono.
Di nuovo.
"ciao, Shane... mi manchi"
Com'è che mancavo a tutti quella sera?
"ciao Rachel. com'è andato il viaggio di nozze?"
Pensai con invidia ai due mesi alle Barbados tutto sole, spiagge deserte e tanto, tanto sesso.
E di sesso proprio si trattava.
"oh, magnificamente... sono incinta!"
"ah" dissi, sconcertato.
"spero tanto sia una femminuccia! sai, i vestitini, le bambole, i capelli lunghi..."
"il fatto che io fossi un maschio non ti ha mai impedito di vestirmi come una femmina, Rachel"
"ma questa sarà una femminuccia vera!"
"e se nasce un maschio?"
"oh, no, non nascerà maschio!"
"convinta tu"
La sentii ridere dall'altro lato della cornetta.
"Shane, quando vieni a trovarmi?"
"hai voglia di vedermi?"
"desidero alcune spiegazioni... sai"
"no, non so"
Feci finta di nulla.
In effetti mi ero meravigliato che non mi avesse chiamato appena arrivata alle Barbados.
"com'è che tu conosci David Applegate?"
Appunto.
"sai... lo conosco"
"come fai a conoscerlo?"
"lo... conosco!"
MI sentivo un poco a disagio.
La donna che mi aveva messo al mondo stava per scoprire che il suo sogno erotico si scopava il suo, per ora, unico bambino.
"oh!" improvvisamente parve capire.
"vuoi dire che tu..."
"sì"
"e lui..."
"sì"
"con lui..."
"sì"
"Fate..."
"sì"
"oh, cielo!"
"oh, cielo"
"e quando vi ho mandati a casa...?"
"sì"
"avete..."
"sì"
"oh, cielo"
Tacque per qualche istante
"ehm... Rachel...?"
Continuava a tacere.
"quando lo inviti per il thè?"
"Rachel!"
"oh, insomma!"
"non pensi a cosa diranno i vicini?" ridacchiai
"non oseranno dire nulla, se porti a casa David Applegate!"
"Rachel..."
"Non vuoi farmelo conoscere? credi che la tua famiglia non sia all'altezza?" gracchiò
"no, Rachel. no, mamma" sbuffai "non lo vedo da tre mesi. non lo sento dal matrimonio"
"oh, cielo!"
"Rachel..."
"Ha piantato il mio bambino! Come ha potuto? Una persona così dabbene poi! Con dei bei vestiti... e così... famoso!"
Alzai gli occhi al cielo.
"ciao Rachel. ti chiamo"
E riattaccai.
Di nuovo!


Suonò il campanello.
"E basta!" sbuffai esasperato
Era Tibby.
Gongolante, come al solito.
Con gli occhi brillanti, e le labbra arrossate.
Sembrava volare.
Entrò in cucina, si tolse la giacca.
Notai un evidente succhiotto sulla spalla sinistra.
"e quello? dove te lo sei fatto?" indicai
"nel bagno della Gallagher's Steak house..."
"e te l'ha fatto...?"
"lei..."
"una lei? una donna? lei chi?!"
"lei..."
"sei sicura di non aver preso anfetamine?"
"oh, sì..."
" bah, lascia perdere...."

Mi stavo infilando a letto, quando suonò il campanello.
Di nuovo.
Basta, vi prego, fateli smettere tutti quanti, pensavo.
Aprii la porta.
Estella, l'assistente di Christian.
Stava tutta trafelata sulla soglia, con una rivista in mano.
Estella era quella che mi aveva portato da Chris la prima volta che mi ero messo a battere.
Estella era quella che il giorno del suo diciassettesimo compleanno aveva regalato a Tibby una macchina.
E improvvisamente divenne tutto chiaro.
"oh, allora sei tu"
"sono io cosa?"
"l'amante segreta di Tibby"
"ah, sì"
"e non pensate che avrei dovuto saperlo prima io dei giornali?"
Estella scosse la testa, ancora con il respiro affannoso.
"c'è qualcos'altro che avresti dovuto sapere prima tu dei giornali"
In quel momento Tibby uscì dalla doccia.
"ciao, tesoro..."
Si illuminò all'improvviso.
Come una lampada al neon.
"ciao, Tib" disse, mandandole un bacio.
Volevo vomitare davanti a quelle zuccherose dimostrazioni d'amore.
"Estella, che ci fai qui?"
Ci porse una rivista.
"l'ho trovata nel taxi sulla via del ritorno. Pensavo dovessi saperlo. Tib mi ha detto come stavi. Pagina due"
Aprii svogliatamente il giornale.
Tibby guardava curiosa la rivista, appollaiata sulla mia spalla.
Vidi quella foto, inequivocabile.
Si tenevano mano nella mano.
E il titolo era inconfondibile.
Sembrava urlare, un misero pezzettino di una stupida rivista sembrava una gracchiante voce al megafono.
SCOOP! IN ESCLUSIVA: IL PREMIO OSCAR DAVID APPLEGATE E LA ROCKSTAR DEAN SAYLER INSIEME!
feci scorrere velocemente gli occhi sull'articolo.
frammenti di pagine mi parevano come evidenziati, pronti a sbattermi in faccia la nuda verità.
"ci amiamo, dichiara Sayler, vorremmo comprare una casa insieme a New York... Dean è la cosa più bella che mi sia mai capitata, aggiunge Applegate, mai nella mia vita avrei pensato potessi incontrare una persona simile..."
"cosa...?"
Tibby era sconvolta almeno quanto me, Estella teneva gli occhi bassi.
"perché...?"
Riguardai la fotografia.
Loro due.
David.
Le dita intrecciate.
il braccio sottile di Dean che circondava possessivamente il fianco dell'altro.
E David sorrideva.
Come mi aveva sorriso quella sera, nella mia vecchia casa.
Nel mio letto, quando mi aveva abbracciato e baciato dolcemente sulla fronte.
Quello stesso sorriso.
E svenni.
 



continua...