Ecco a voi il mio ultimo capolavoro (seee, come no!). Come al solito i personaggi appartengono ad Inoue sensei e io non ci guadagno nulla (chi spenderebbe soldi per una roba simile?). I genitori di Sendo e di Mitsui, però, sono frutto della mia fantasia (non so quanto la cosa sia positiva!)^^! Adesso, però, leggete e fatemi sapere al più presto, Ash(Lynx).


24 ore diverse dal solito

di Ash(lynx)


 

Sono stanco, finito, distrutto, k.o. Non ce la faccio più! Le gambe implorano pietà! Quella di oggi è stata la giornata più estenuante della mia vita!

Tanto per cominciare 'sta notte ho dormito due ore scarse! DUE ORE! Non so se rendo l'idea. Praticamente non ho chiuso occhio, dato che ieri sera non riuscivo a prendere sonno: tutte le volte che chiudevo gli occhi mi ritrovavo davanti all'immagine di un giocatore di basket in uniforme blu, con aghi di pino al posto di capelli, che mi sorrideva con fare malizioso e che mi faceva pensare solo ad una notte di puro sesso selvaggio! Vi pare possibile addormentarsi pensando ad Akira Sendo!!?? Se ci riuscite vi pago una cena di pesce...in scatolette perché sono al verde! Come se non bastasse, questa mattina- praticamente era ancora buio, perciò notte- mia madre mi ha svegliato dicendomi:

<<Muoviti che devi aiutare tuo padre a spalare la neve davanti al cancello, che non riesce ad uscire colla macchina!>>

A nulla sono servite le mie proteste. E tutto perché mio padre doveva andare ad un convegno di lavoro dall'altra parte del Giappone di domenica mattina!! MI SONO SVEGLIATO ALLE SEI E MEZZA DI DOMENICA MATTINA PER SPALARE LA NEVE!! E non poca, sapete. Dall'uscita del garage al cancello ci sono minimo dieci metri di strada e, dato che le cose dovevano essere fatte per bene, ho spalato pure il marciapiede davanti casa! Il tutto da solo, dato che mio padre si era già vestito di tutto punto per il convegno! Mi sono spaccato la schiena, con lui che, dalla finestra della cucina, mi diceva:

<<Muoviti che non voglio arrivare in ritardo!>>

Glielo do io il ritardo!! In testa, però!

Ho finito che era ancora abbastanza presto e già pregustavo il dolce calduccio del mio letto, ma mia madre era di un altro avviso. Sono entrato in camera e sono stato colpito da un'ondata di gelo! Mia madre, quella cara donna, aveva spalancato- cioè SPALANCATO, in pieno inverno!- la finestra e disfatto completamente il letto! Non avete idea di quanta disperazione mi abbia avvolto in quel momento.

<<Non è poi la fine del mondo! Anzi, perché non ti rendi utile e vai a fare la spesa? Ecco qua la lista!>>

E mi ha ficcato in mano di forza un A4 scritto su entrambi i lati. Ci tengo a precisare che la sua scrittura è molto piccola! L'ho guardata chiedendo pietà, ma lei ha sorriso "dolcemente" ordinandomi di andare, che tanto non avevo altro da fare, e raccomandandomi di prendere ESATTAMENTE quello che aveva segnato.

Così sono andato, a piedi. C'ho impiegato quattro ore, girando per ben sette supermercati. SETTE!!! Vi rendete conto!? Una cosa spaventosa!! Non lo augurerei neppure al mio peggiore nemico, anche se mi farebbe sicuramente morire dal ridere vedere Akagi intento a decidere se sia meglio prendere la candeggina più economica o quella più sbiancante, dato che sulla lista non era segnata bene. Sempre ammesso che i gorilla vadano al supermercato!  Sono tornato a casa con così tante buste della spesa che non sapevo più dove ficcarmele e avrò scarpinato per chilometri! A mezzogiorno già sognavo ad occhi aperti di dormire!

Dopo mangiato, quando finalmente mi sono rimesso a letto pronto alla più lunga dormita del secolo, il telefono ha cominciato a squillare! Uno...due...sette...otto...

<<Hisashi! Rispondi te!>>

Ho maledetto in cinque differenti lingue, tra le quali l'aramaico antico, colui che dopo così tanti squilli non aveva interrotto la telefonata.

<<Chi è?>> ho risposto col tono più scortese possibile.

<<Mitsui!! Finalmente ti sei degnato di rispondere!>>

<<Che vuoi, Akagi?>>

<<Oggi pomeriggio c'è allenamento, vedi di non scortartelo!>>

<<COSA!?>>

<<Dalle quattro alle sei e mezza. Se non ci sei vengo a prenderti a casa! Capito?>>

<<Si, si, certo!>>

La telefonata si è conclusa là.

<<Hisashi, potresti passare l'aspirapolvere, stendere la biancheria, lavare i piatti e, magari, fare i compiti?>>

La mia speranza di riposo è morta in quel momento. 

L'allenamento è stato massacrante. Appena arrivati abbiamo fatto quaranta minuti di corsa a circuito, poi siamo passati agli scatti. La mia rovina! Evidentemente il capitano era di pessimo umore: non sapeva dire altro che "Via!" ogni cinque secondi! Persino Hanamichi e Rukawa erano distrutti e Ayako ci guardava preoccupata. In quanto a me, mi veniva da vomitare già a metà allenamento!  Come se non bastasse, ci ha fatto fare una serie infinita di addominali, dorsali, piegamenti, salti, affondi...e di nuovo scatti! Ha tirato una ventina di pugni in testa ad Hanamichi, cinque si Rukawa e ben quattro su di me! Decisamente oggi ha battuto il suo record personale di pugni in testa! La pagherà comunque cara per avermi colpito! Abbiamo finito in bellezza con una prima parte di passaggi e tiri a canestro e una secondo di partita. Non so come sono riuscito ad arrivare alla fine, ma almeno sono ancora vivo!

Mi trascino stancamente verso casa, tenendo la borsa con appena due dita della mano- troppa fatica stringere la presa- facendola toccare per terra, gli occhi quasi chiusi e concentrandomi nel mettere un piede dietro l'altro senza cedere alla tentazione di fermarmi: non riuscirei più a rimettermi in piedi, dopo. Voglio dormire. Non mi interessa di mangiare: solo il letto occupa la mia mente.

Arrivo a casa e mi appoggio stancamente alla porta, suonando il campanello. Quando mia madre viene ad aprirmi quasi le cado addosso. Per fortuna un po' di equilibrio e di riflessi mi sono rimasti, così riesco a restare in piedi. Entro salutandola con un segno della mano e mi dirigo subito verso camera mia. Adesso il riposo non me lo toglie proprio nessuno!

<<Ah, tesoro, mi sono dimenticata di dirti che questa sera siamo a mangiare fuori da degli amici di tuo padre! Lui è di sopra: è rientrato da pochi minuti>>

<<Posso rimanere a casa?>> chiedo.

<<No: abbiamo già detto che saresti venuto sicuramente con noi>>

<<Mamma sono distrutto! Voglio solo dormire!>> protesto lievemente, senza neanche la forza di farlo meglio.

<<Avanti: un piccolo sacrificio ogni tanto non ti fa mica male! Vatti a preparare che dobbiamo essere là tra un'ora.>> 

Non cerco neppure di farle cambiare idea: sarebbe perfettamente inutile. Getto la borsa in camera e vado in bagno, dove mi infilo sotto la doccia: mica posso presentarmi in questo stato pietoso! Quantomeno devo cercare di avere un aspetto più sveglio! Apro l'acqua...

<<LA MISERIACCIAAAA!!!! È FREDAAAAAA!!!!>> urlo a pieni polmoni.

Bé, almeno adesso sono più sveglio di prima...

*

<<Dai, Hisashi, sono sicura che non è poi la fine del mondo che tu sia venuto con noi!>> dice mia madre.

<<Hn>> mi sembra d'essere Rukawa, ma non voglio sprecare le poche energie che mi sono rimaste.

<<E poi hanno un figlio più o meno della tua età e ci sarà anche lui>>

"Chissà chi sarà questo sfigato" penso.

<<Come si chiamo questi tizi?>>

<<Oh, il marito lavora con me. Si chiama Sendo>> risponde mio padre.

"Oddio...non possono essere QUEI Sendo!" il mio cuore perde un battito.

<<Loro figlio dovrebbe avere un anno in meno di te. Sendo mi dice sempre che vederlo giocare a basket è uno spettacolo!>>

<<Tesoro, avete una passione in comune!>>

Altri tre battiti in meno e mi vengono i sudori freddi. Non posso credere che stiamo proprio andando a casa sua! A casa di Akira Sendo! Kami, mi sento svenire...

<<Ecco, siamo arrivati>> annuncia mio padre.

Guardo dal finestrino la casa che mi ha appena indicato. É carina, comune, senza nulla di eccessivo, con un piccolo cortile e costruita su due piani. Somiglia molto a casa mia, pensandoci bene, anche se noi Mitsui per natura siamo molto disordinati, mentre qua non c'è altro che ordine e pulizia, almeno da fuori.

Mio padre parcheggia e scendiamo dalla macchina, mentre un fiocco di neve mi bagna il naso.

<<Sta ricominciando a nevicare!>> esclama contenta mia madre.

<<Ci tengo a precisare che domani mattina non mi metterò a spalare la neve davanti casa!>> ma lei non sembra avermi ascoltato.

É un classico: dice e fa esattamente quello che vuole e nessuno riesce mai a farle cambiare idea! Sono più che certo che anche domani mattina mi sveglierà presto e mi metterà al lavoro!

Mi specchio nel finestrino dell'auto per accertarmi d'essere preso bene: voglio mostrarmi a Sendo al meglio, anche se sembra impossibile viste le occhiaie che mi si sono formate sotto gli occhi. Mi passo una mano sui vestiti, sistemandoli. Indosso un paio di jeans a vita bassa e un maglione nero attillato. Praticamente i vestiti più eleganti che tengo nell'armadio, dato che io solitamente vesto in tuta o simili, tranne che per andare a scuola. Mi passo, poi, le dita tra i capelli e raggiungo i miei davanti al cancelletto.

<<Guarda che non succede nulla se hai un capello fuori posto: non devi mica far colpo su una ragazza!>> mi prende in giro mia madre.

<<Si, lo so>>

Mio padre suona il campanello e, pochi minuti dopo, la porta viene aperta e ci troviamo di fronte ad un gigante dai corti capelli neri, il sorriso sereno, gli occhi scuri e gli occhiali. Per un secondo mi sembra di vedere Akira, ma poi mi accorgo che quello è suo padre. La somiglianza è molta, tranne che per gli occhi e la pettinatura. Sono entrambi di una bellezza fuori dal comune e anche alti uguale, mi pare.

Il gigante buono ci fa accomodare e iniziamo a cenare.

*

<<Così anche vostro figlio gioca a basket!>> dice la signora Sendo quando ormai siamo al dolce.

É davvero una bella donna e sembra anche molto giovane. I suoi occhi sono come quelli del figlio, però per il resto sono molto diversi, anche perché non è molto alta.

<<Tu lo sapevi, Akira?>>

<<Abbiamo giocato contro qualche tempo fa>> risponde.

Continua a sorridere dall'inizio del pasto, chiacchierando amabilmente e facendo battute divertenti. Io, invece, dopo aver mangiato per puro senso del dovere, sto crollando dal sonno. Un altro po' e rischio d'addormentarmi sulla tavola! Finora sono riuscito a mantenermi attivo grazie all'emozione di trovarmi a così pochi centimetri da Akira Sendo, così attraente, guardandolo, ascoltando il suono della sua voce e immaginandomi scenette non propriamente caste. Adesso, però, sono al limite e gli occhi proprio non ne vogliono sapere di rimanere aperti.

Fisso un punto imprecisato della tovaglia mentre perdo sempre più il contatto colla realtà.

<<Che ne dite se io e Hisashi andiamo di là finché voi chiacchierate?>> domanda Akira.

Sentire il mio nome pronunciato da lui mi riporta nel mondo reale con uno sbalzo al cuore.  

<<Va bene, fate pure>> gli risponde distrattamente sua madre continuando il suo discorso.

Si alza da tavola con tutta la sua grazia e bellezza e i miei occhi lo seguono, improvvisamente aperti. Fa il giro della tavola e raggiunge la porta che conduce in salotto, poi si volta a guardarmi.

<<Che fai? Non vieni?>> mi chiede.

Mi si stringe il cuore all'idea di dovermi alzare dalla sedia, ma potrebbe essere l'unica via di fuga per l'intera serata e poi...uno come lui mica lo posso lasciare scappare! Mi alzo con un grande sforzo di volontà ignorando le mie gambe che mi implorano di rimanere seduto e lo seguo in salotto dove, per la prima volta, riusciamo a scambiarci qualche parola decente:

<<Sembri uno zombie, lo sai?>> mi dice subito, senza alcun tatto.

<<Grazie mille!>> rispondo leggermente offeso <<Non è colpa mia se ho passato la notte in bianco e poi oggi il gorilla ci ha fatto allenare! Era davvero di cattivo umore!>>

<<Il gorilla? Pensavo lo chiamasse così solo Sakuragi!>>

Accenno ad una risata:

<<E' da anni che lo chiamiamo così, ormai! Non ti racconto la lite che è venuta fuori la prima volta che l'ho chiamato "gorilla" in pubblico! Sembravamo Sakuragi e Rukawa!>>

<<E come mai hai passato la notte in bianco?>>

<<Ah...perché...>> non posso mica dirgli che pensavo a lui!

<<Sei uscito colla tua ragazza, scommetto!>>

Ragazza? Meglio mettere le cose in chiaro!

<<Non sto con nessuna>>

<<Con tutte le fans che ti ritrovi?>> domanda perplesso.

<<Sono un mucchio di oche peggiori persino di quelle di Rukawa! E, comunque, non sono nulla di speciale!>>

<<Nulla di speciale!? Ma se alla partita che abbiamo giocato ce ne era più di una molto carina che urlava il tuo nome!?>>

<<Ho dei gusti strani, sai? Quelle non fanno per me. E tu? Non dirmi che sei single! Mi pare che anche la tua tifoseria non sia da buttare!>>

<<A dire il vero sì, almeno per il momento>>

<<Allora non sono l'unico con dei gusti particolari, qui!>>

<<Gusti particolari...>> ripete come se stesse riflettendo su ogni possibile significato dell'espressione <<è uno strano modo per definire un omosessuale!>>

Rimango di stucco. É omosessuale? Ho capito bene? E, comunque, me lo dice così? Avevo già capito che non aveva peli sulla lingua, ma fino a questo livello? Non ha pensato che, se fossi uno di quelli che picchiano i gay, adesso lui sarebbe in un mare di casini? Si fida a tal punto di me da rivelarmi una cosa del genere, una cosa che potrebbe portare situazioni veramente spiacevoli se venisse resa pubblica? E poi, perché ha sentito il bisogno di dirmelo? Poteva benissimo far finta di nulla e continuare a recitare la parte del giocatore etero troppo intelligente per mettersi con qualcuna della tifoseria! Però sorrido. É un peso in meno sul cuore, in fondo. Adesso so di non essere l'unico giocatore gay del Giappone ed è un grande sollievo. Il mio sorriso si allarga sapendo d'avere molte più possibilità di conquistarlo adesso che so che gli piacciono gli uomini!

<<Non dici nulla? Ti ho sconvolto fino a questo punto?>> sembra preoccupato.

<<Non me lo aspettavo>> riesco a dire <<e poi, perché me lo hai detto?>>

Sorride, ma non risponde.

<<Cambiamo discorso, ti va? I nostri genitori potrebbero sentire e non voglio che la cosa venga fuori>>

Non credo ad una sola parola di quello che ha appena detto, ma faccio finta di nulla.

<<Che facciamo? Non ho per niente voglia di tornare di là>> dico.

<<Ti va una partita alla play? Ho molti giochi tra picchiaduro, corse, sport e giochi di ruolo vari>>

<<Sei un patito della play!? Io ci perdo giornate intere! Sono un osso duro da battere!>>

<<Oh, questo si vedrà!>> risponde sorridendo maliziosamente, come se nelle mie parole avesse colto un qualche contorto controsenso <<Seguimi: la tengo in camera>>

In camera? La cosa potrebbe farsi molto interessante!

Raggiungiamo camera sua in cima alle scale ed entriamo. É una bella stanza, molto più grande, ordinata e luminosa della mia. Ci sono un grande armadio, un letto addirittura a due piazze con la tv su un mobiletto posizionato giusto davanti ad esso, una scrivania e alcune mensole. Non c'è nulla fuori posto, nemmeno un libro o un vestito.

<<Camera mia, al confronto, sembra un capo di battaglia!>> penso a voce alta.

<<Colpa di mia madre: è fissata con l'ordine e una sola cosa fuori posto la manda in bestia. Lei è terribile quando si arrabbia: Rukawa, paragonato a lei, non è nessuno!>>

<<Cercherò non contraddirla mai, allora!>>

Annuisce e si dirige verso la play sotto la tv, accendendola.

<<Cosa preferisci?>> mi chiede indicando la sua collezione di giochi.

<<Non ha importanza: scegli tu>>

<<Allora facciamo questo e ti proibisco di lamentarti!>> mi mostra la custodia di un gioco di ruolo.

<<Lo conosco: è quello dove bisogna uccidere tutti quegli esseri schifosi, no?>>

<<Esatto. Ci hai già giocato?>>

<<Ci ho già giocato!? Hai davanti a te il genio imbattuto!>>

<<Stai cominciando a parlare come Sakuragi!>> inserisce il cd e il gioco inizia.

<<Non paragonarmi alla scimmia!>> quasi urlo <<Quell'idiota...>> non finisco la frase preso come sono a ridurre ad un cumulo di sangue il primo essere.

<<EVVAI!! Te l'avevo detto che sono il genio!>> dico uccidendone un altro <<Però anche tu non te la cavi male!>> affermo guardandolo uccidere i suoi nemici.

Dopo dieci minuti dall'inizio sono letteralmente partito! Adesso non può più fermarmi nessuno! Mi muovo sul letto premendo i testi del joystick come se stessi combattendo nel videogioco, impersonificato in maniera assurda con il mio personaggio.

<<TIENI QUESTO, RAZZA DI INFAME BASTARDO! ANCORA NON VUOI MORIRE!? ECCO! TIENI! TI FARO' SOFFRIRE COME NON MAI IN VITA TUA!! E' LA TUA FINE!!>> ne uccido un altro <<E QUESTO E' PER TE, CHE ATTACCHI ALLE SPALLE! CREDI CHE NON TI ABBIA VISTO!? MUORI!! E TU CHE CREDI DI FARE!? TI DISINTEGRO!>>

Non mi accorgo che Sendo ha finito di giocare- è stato ucciso- fino a quando non sento una mano fredda lungo la schiena. Le parole che stavo gridando mi muoiono in gola, mentre la mano si muove su e giù, lentamente. Mi volto cercando Sendo con lo sguardo e lo trovo pericolosamente vicino a me.

<<Cosa...?>> chiedo.

<<Shhh...>>

Appoggia le sue labbra al mio collo lasciandoci dei leggeri baci che mi fanno percorrere la schiena dai brividi. La sua mano libera mi toglie il joystick di mano e poi va ad appoggiarsi al mio fianco cominciando ad accarezzarlo. Si sposta, avvicinandosi di più al mio corpo, portando una gamba alla mia sinistra e sedendosi sulle mie ginocchia. Muove entrambe le mani sotto il maglione, cominciando ad alzarlo lentamente, mentre la sua bocca si avvicina alla mia e mi bacia.

Mi bacia!

In quel momento mi sveglio dallo stato di trance che mi aveva colto e rispondo al suo bacio, mentre le mie mani vanno verso di lui, ad appoggiarsi sul suo petto. Il contatto delle nostre lingue è ardente ed eccitante. Non credevo sapesse baciare così bene!

Mi alza il maglione fino al collo e, interrompendo il bacio, me lo sfila assieme alla maglietta. Poi la sua bocca si appoggia al mio lobo, cominciando a succhiare seducentemente.

<<Voglio toccarti tutto...>> mi sussurra <<Voglio vederti nudo e poterti toccare ovunque, senza che tu possa muovere un muscolo...>>

La sua voce è così profonda e suadente. Le sue mani, ormai calde, si muovono sul mio petto e tormentano i miei capezzoli, impedendomi di pensare. Mi fanno girare la testa e sento un leggero formicolio nelle parti basse, segno che mi sto eccitando.

<<Lasciamelo fare...>> aggiunge muovendo il suo corpo contro il mio e provocandomi un fremito e un gemito al tocco delle nostre virilità tra la stoffa dei pantaloni.

<<...va...va bene...>>

Il suo sorriso mi avvolge, mentre il suo peso mi manda lungo disteso sul suo letto.

<<Aspetta un secondo>> dice baciandomi le labbra.

Si allontana da me, rimettendosi in piedi, e si dirige verso la porta. Dopo averla chiusa a chiave comincia a frugare in un cassetto.

Non ce la faccio più. Mi ha fatto eccitare e adesso sento una gran voglia di soddisfazione. Allungo una mano, mi slaccio i pantaloni e abbasso i boxer, cominciando ad accarezzarmi. Chiudo gli occhi, immaginando che sia il tocco sensuale di Akira ed eccitandomi maggiormente. Vengo scosso da alcuni fremiti mentre dalla bocca mi sfuggono dei gemiti e respiri affannosi. 

Una mano mi blocca il polso e riapro gli occhi, riportato alla realtà.

<<Non essere impaziente...dopo mi supplicherai di smettere...>>

<<Io non supplico nessuno...>>

Sorride mentre mi porta le braccia sopra la testa e comincia ad armeggiare con qualcosa.

<<Che stai...?>>

<<Ti lego al letto!>>

<<COSA!?>>

Strattono con tutta le forza che ho in corpo le braccia, ma mi sento bloccare da qualcosa di molto resistente e freddo legato ai miei polsi.

<<Manette!>> spiega lui <<La chiave la metto qua>> aggiunge appoggiando l'oggetto sul comodino affianco a lui.

<<Tieni delle manette in casa!?>> domando tra lo stupito e lo spaventato.

<<Sai com'è: per delle situazioni "particolari" come questa!>>

Mi accarezza il volto con una mano mentre mi percorre il corpo con uno sguardo affamato di sesso. Rabbrividisco mentre mi sento come un animale in trappola. Un animale molto eccitato!

<<Non ti credevo così bello>> mi dice avvicinandosi <<Sai cosa vorrei farti?>> le sue mani cominciano a muoversi sapienti su di me, senza mai nemmeno sfiorare l'asta. Mi tormenta e si diverte <<Ti vorrei scopare. Tutta la notte, più volte, fino a quando non ce la faremo più. Vorrei possederti, farti mio. Vorrei sentire il tuo calore, entrarti dentro, penetrarti completamente>>

Il suo volto scende a baciarmi il petto, percorrendo una strada immaginaria su di me, fatta di curve e piccoli morsi, mentre le sue mani mi arrivano ai fianchi, continuando la loro discesa. Sobbalzo quando afferra tra i denti un mio capezzolo e comincia a giocarci fino a quando non si indurisce, facendo poi lo stesso con l'altro. Sento che i pantaloni mi vengono abbassati e avverto la mia completa nudità.

<<Sei totalmente in mio potere, Hisashi...posso farti tutto ciò che voglio...>>

<<A...Aki...>>

Tremo. Questo ragazzo mi sta facendo impazzire. Mi sento andare a fuoco. Voglio soddisfazione. Voglio che mi tocchi l'erezione, che mi doni il piacere che bramo. Lui, invece, ignora questa mia richiesta e continua per la sua strada.

Comincia a muovere le mani lungo le mie cosce con insistenza e forza, mentre la sua lingua scende e sale lungo i miei addominali.

<<Vuoi di più?>> chiede in un sussurro <<Vuoi che ti prenda in bocca>> soffia leggermente sulla punta dell'asta provocandomi un'ondata di calore e un forte gemito <<e che ti faccia andare in paradiso?>>

<<...si...>> rispondo in un sospiro riducendo gli occhi a fessure.

Il rumore di alcuni scatti fotografici mi arriva alle orecchie mettendomi in allerta.

<<Che ti sei...messo in...testa...?>> riesco a domandare, ormai senza fiato.

<<Sei così bello! Voglio poterti vedere sempre eccitato in questo modo, anche quando non ci sei>> risponde sereno.

Non lascia spazio a qualsiasi mia replica. La sua lingua comincia leccare la punta della mia eccitazione. Tutti i miei muscoli si contraggono contemporaneamente e un leggero urlo mi sfugge dalle labbra. Comincia a muoverla percorrendomi dall'alto al basso con una lentezza estenuante, fermandosi di tanto in tanto. Muovo il bacino verso di lui, ormai senza più coscienza delle mie azioni, ma continua imperterrito a farmi soffrire. Sento delle violente pulsazioni nel basso ventre mentre avverto le sue mani che si muovono decise lungo il mio sedere. Un pizzicotto mi fa gemere di dolore e le sue dita si spostano sulla mia apertura, cominciando a stuzzicarla. Mi irrigidisco un istante, poi il desiderio mi colpisce ancora più violentemente e mi sposto verso di lui perché si decida a prendermi. Mi accontenta.

Dolore e piacere contemporaneamente. Ha inserito violentemente due dita dentro di me e mi ha preso completamente in bocca. La mia vista si appanna e la testa mi gira. Perdo contatto con la materia che mi circonda. Comincia a muoversi a ritmo su di me, entrando e uscendo, e io comincio a gemere senza alcun ritegno. Alle due dita se ne aggiunge una terza, ma quasi non me ne accorgo. Sono al limite, sento che sto per venire. Lui se ne accorge e blocca tutto.

Si ferma completamente!!

Riemergo dal mio mondo dei sensi e lo fisso. C'è una profonda passione nel suo sguardo ed è bellissimo. Vorrei poterlo accarezzare come ha fatto lui con me.

<<Slegami...>> dico con voce arrochita.

<<Non ancora...voglio che tu mi dica cosa vuoi...>>

Si abbassa completamente pantaloni e boxer e, finalmente, ho una visuale completa della sua virilità dura. Si abbassa su di me, sfiorandomi l'erezione.

<<Cosa vuoi, Hisashi?>> domanda roco.

Muovo le gambe, circondandogli la vita e mettendogli l'apertura davanti.

<<Voglio...sentirti...dentro...di me...>>

Sorride baciandomi sulle labbra con ardore. Muovo la lingua con la sua perdendomi a contemplare i suoi occhi. É davvero bellissimo!

Mi penetra con un duro colpo, quasi con violenza. Mi irrigidisco accecato dal dolore. La testa rincomincia a girarmi. Lo sento entrare e uscire da me. Pieno, vuoto, pieno, vuoto. Dolore, dolore, dolore, piacere, piacere, piacere, piacere... perdo la testa. Sento ancora le sue mani su di me, in un turbinio di sensi che mi assoggettano. Pieno, vuoto, pieno, vuoto...sempre più velocemente e profondamente. Non resisto più!!

<<AKI!!!!!>>

Il suo nome mi sfugge dalle labbra mentre mi svuoto completamente, esausto. Un'altra spinta e sento il suo sperma riempirmi. Lo sento pronunciare il mio nome e mi riempio di gioia. Lo guardo. Ha ancora lo sguardo pieno di piacere, gli occhi velati. Mi sembra un angelo, con i capelli che gli ricadono disordinati sul volto e un sorriso beato dipinto sulle labbra.

Ci baciamo di nuovo, dolcemente, poi esce da me e mi si siede affianco. Solo adesso comincio a sentire dolore ai polsi per colpa della manette. Non mi stupirei se si fossero formati dei lividi! Sento un altro scatto fotografico colpirmi e sorrido.

<<Spero che quelle foto non facciano il giro di tutta Kanagawa!>> scherzo.

<<Chi lo sa! Se avessi bisogno di soldi non esiterei a venderle, tanto più che con un soggetto così sexy ci farei un gran bel gruzzolo! Sai quanti si farebbero delle seghe guardandoti?>>

<<Se vendi anche le tue guadagni di più!>>

<<Vorrà dire che la prossima volta ci faremo un bel filmato. Potrei chiamare mio cugino: è un grande con la telecamera. Sono sicuro che...>>

<<Non penso che vorrò fare sesso con un estraneo che guarda>>

<<Io dico di si!>>

Stiamo un attimo in silenzio, poi lui dice:

<<Io non credo di provare solo attrazione fisica verso di te. C'è qualcosa di più...>>

<<...>>

<<Hisashi, vorrei che stessimo assieme, che formassimo una coppia. Certo, non potremmo andare in giro tenendoci per mano o simili, ma ci vorrei provare lo stesso. Che ne dici?>>

Non rispondo subito. Stare con Akira Sendo? Chi non lo vorrebbe!? Della gente non me ne importa, che pensino quello che vogliono, ma io ho un grande sogno che per nulla al mondo voglio vedere distrutto: giocare a basket. Se dovessero scoprirmi non potrei più entrare in una squadra! Però Akira...forse per lui ne vale la pena. Forse quello che prova per me- qualunque cosa sia- è abbastanza forte da farci superare tutte le difficoltà che potremmo incontrare. Ma io cosa provo per lui? Attrazione, ovvio, ma che altro? Non lo considero come uno di quelli che mi sono scopato per pura voglia, ma non posso certo dire d'amarlo alla follia, non ancora: sarebbe prendere in giro me stesso e lui. In fondo non ci conosciamo per niente, è normale.

<<Possiamo provarci>> rispondo <<possiamo essere una di quelle coppiette che si vedono ai giardini, solo non voglio che la cosa venga resa di dominio pubblico. Solo noi due, Akira. Solo io e te>>

Sorride, felice e sollevato. Mi scopro a ripensare a quello che ho appena detto. Adesso io e lui stiamo assieme. Sorrido a mia volta.

<<Adesso slegami, però. Mi fanno male i polsi>>

Prende la chiave e si sporge verso di me per liberarmi. Posso sentire il suo buon profumo riempirmi le narici. Appena ho le mani libere lo afferro per le spalle e lo spigo sul materasso. Con un colpo di remi mi alzo e mi siedo sul suo torace.

<<Sia ben chiaro, però, che non intendo essere sempre io quello che sta sotto!>>

<<Eppure mi sembra che ti piacesse, e molto!>> risponde con un sorriso malizioso <<Se non ti ricordi possiamo...>>

<<HISASHI, AKIRA!! DOVE SIETE! TORNATE GIU' CHE I SIGNORI MITSUI VANNO A CASA!!>>

Sbuffo.

<<Sempre nei momenti migliori...>> borbotto sconsolato.

Scendo dal letto e mi guardo intorno. I nostri vestiti sono sparsi per tutta la stanza. Recupero i boxer e me li infilo tra le affermazioni contrariate di Akira.

<<Hentai!>>

<<Seee, ha parlato il santo!!>>

<<Si può sapere dove hai gettato i miei pantaloni?>>

<<In giro...>>

Li trovo dall'altra parte della stanza, dietro la cesta dei suoi vestiti sporchi. Me li infilo e, dopo la maglietta e il maglione, parto alla ricerca delle scarpe e dei calzini, mentre anche lui comincia a darsi una sistemata. Intanto, la stanchezza se ne andata del tutto: penso proprio che passerò in bianco anche questa notte e la colpa è sempre sua! Finiamo di vestirci in pochi minuti e usciamo dalla stanza giusto in tempo per sentire l'urlo della signora Sendo che ci chiama dalla scale. Sto per raggiungerla, quando Akira mi prende per un braccio bloccandomi e spingendomi contro il muro.

Mi bacia ancora, con lo stesso desiderio di prima, afferrandomi con entrambe le mani le natiche e spingendomi il bacino contro il suo. Il contatto dei nostri corpi mi surriscalda. Ho ancora voglia di lui.

<<Sashi, tu sei mio...>>

<<E tu mio, Akira...>> adesso sono io a palparlo per bene <<non scordarlo mai...>>

Ci separiamo e scendiamo le scale, cominciando a recitare lo stupido ruolo che tutti conoscono, ma che non corrisponderà mai alla verità. La nostra realtà è che, col tempo, impareremo ad amarci, ma la gente è troppo bigotta per accettarla. Siamo due uomini, è vero, non lo nego, ma che insieme si completano e sono felici.

Cosa c'è di meglio di questo? Ve lo dico io: nulla!

 

Owari.  

 

Carissimi lettori...il titolo  non mi piace. Il fatto è che non sapevo come intitolarla e mi è venuto così. Se vi fa troppo schifo posso capirvi...però aspetto comunque dei commenti! Fatevi vivi!!

In ogni caso...non è per nulla tragica questa ff!! Che mi è successo!? Boh...vorrà dire che mi rifarò più avanti. Un bacione a tutti, Ash(Lynx).