DEDICA: geme*_*! Dunque… dato che pare una presa in giro dire che è per il tuo compleanno *_*’’’’’…. AUGURISSIMI DI ANNIVERSARIO DI COMPLEANNO ^^’’’’’!!!!!!!!!!!! Non ci speravi più, eh^^’’’’’? *_* invece… Draco… è quiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!

*____________* un bacione immenso, gemeeeeee, ti voglio beneeeeeeeee!!!!!

NOTA: ehm… il titolo, 18!, non è riferito agli… ehm… anni…

DISCLAIMERS: date alla Rowling ciò che è della Rowling e a Tes ciò che è di Tes U_U…

PS: Correggo con un casino di sottofondoç_____ç, quindi mi sfuggiranno sicuramente un sacco di errori, scusate ç_ç…

NOTA2: °_° ci sono centinaia di fic che descrivono come nasce il rapporto tra Harry e Draco… in questo caso io non ne ho la più pallida idea :D’’’… accade una notte U_U…e poi… boh °_°’’’!

 


 


18!

di Tesla


<<Non voglio dormire stanotte>> mormora Harry come in soprappensiero.

Accanto a lui, Draco è distratto dietro una fantasticheria in cui soffia il boccino da sotto il naso di Potter alla finale del campionato mondiale di Quidditch, e afferra solo un lieve brusio.

<<Che hai detto?>> domanda in tono annoiato.

Gli ultimi strascichi del viso sconfitto di Harry vanno annebbiandosi nella sua testa, e cerca di gustarli fino all’ultimo.

Dolcissima, succosa visione.

<<Ho detto che non voglio dormire stanotte>>

Sono sdraiati sul lettone, l’uno accanto all’altro; Draco si sistema meglio, dà un paio di pacche al cuscino per tentare di ammorbidirlo e lancia al ragazzo un’occhiata scettica.

<<Potter, se non dormi finirai a faccia in giù nella mia torta di compleanno dal sonno… >>

<<Non importa, sarò sveglio. Ma non voglio dormire stanotte.>>

Draco sbuffa e assesta un altro paio di pacche al guanciale con aria seccata.

<<Se sapevo che avevi questa robaccia, i cuscini me li sarei portato da casa come la coperta! Con che diavolo sono imbottiti, sassi? >>Si volta e domanda speranzoso:<<Se il tuo è più morbido non è che faresti a cambio, AMORE?>>

Saggia con un dito l’imbottitura, ma lo ritira deluso. Harry lo osserva in silenzio, tra il divertito e l’esasperato, rifilare una decina di gomitate al cuscino con aria frustrata, mentre Draco mormora schifato tra i denti ad ogni colpo << … materiale… babbano… scadente… bastardi... se solo… mio padre… sapesse…>>

<<Malfoy?>>

<<Eh?>>sbotta distratto Draco.

Ma Harry non risponde. Afferra Draco per la nuca, lo attira vicino e lo bacia. Sono labbra fredde e un po’ screpolate dal vento, ma morbide, e il respiro un po’ affannato del serpeverde gli solletica il naso e le guance, e lo fa ridacchiare.

<<Che c’è?>> mormora Malfy intontito dal bacio.

<<Niente, niente… stai zitto, ho detto che non voglio parlare…>>.

Un altro bacio, un guizzo di lingua che scorre ruvida e umida sulle labbra dell’altro, sensazione familiare.

<<Ok, ok, non parliamo…>>

<<Lo stai ancora facendo, Draco…>>

Malfoy ghigna. Sporge anche lui la lingua e accarezza la punta di quella di Harry con piccoli tocchi amorevoli; un filo di saliva gli scivola dall’angolo della bocca e cade sul mento di Potter, che beato non se ne cura e continua a gemere ad occhi socchiusi. Più in basso, la mano scivola, lungo il collo, e il torso, le dita ruotano su se stesse, polpastrelli, unghie, polpastrelli, accarezzano delicati la pelle, senza fermarsi … e ancora, più in basso ancora, sì…

Afferra il pene e inizia a massaggiarlo morbidamente, scompiglia i peli scuri alla base, segue le linee delle vene, palpa la carne che va irrigidendosi, accarezza con il polpastrello carnoso la cappella violacea. Harry gira la testa di lato e si morde il bicipite per soffocare i singhiozzi di piacere che gli scuotono il petto. Il respiro è sempre più breve, scarno, irregolare, la mano di Draco sempre più rapida, impugna e manipola il pene di Harry in una dolce stretta…

Un ultimo singulto goffo e Harry gli viene nel palmo della mano, con un verso stridulo che in un altro contesto Draco avrebbe trovato anche buffo. Ma non ora. Ora c’è solo Harry. Non è che gliene freghi un granchè del resto.

Potter si appallottola su se stesso, sul fianco, le lenzuola scomposte formano piccole onde di un mare di stoffa intorno alle sue ginocchia, il petto che si alza e si abbassa rapido. Si copre con l’avambraccio il viso arrossato e fa ampi respiri per cercare di rallentare il battito del cuore.

Draco ora è accanto a lui, la testa dai capelli scompigliati appoggiata al muro, disteso, apparentemente ignaro di essere nudo; goccioline perlacee riflettono le luci della candela sul comodino e luccicano rossastre sul suo ventre e sulle dita. Harry lo osserva ipnotizzato portarsi la mano alle labbra e leccare via lo sperma che la macchia.

Fa una smorfia, si china oltre il bordo del letto e lo sputa via.

<< Che schifo, è amaro!>>

<< Mai visto una ragazzo così ROMAAAAANTICO, Draco!>> sghignazza Harry coprendosi la bocca con il polso, come a volersi nascondere.

<<Romantico?>> chiede Draco fissandolo con aria beffarda, cercando di nascondere un sorriso.<< Quando mai hai capito qualcosa di romanticismo tu, Potter?>>

<< Beh, leccarsi voglioso lo sperma dalle dita e poi sputarlo come fosse bava di Vermicolo non rientra esattamente nei rituali del corteggiamento>>.

Draco sbuffa, e ghigna.

<< Ah, certo, la vecchia storia: siccome sono un Serpeverde non dovrei capirne un tubo di queste cose, giusto? Bene!>> esclama deciso; raccoglie con l’indice le goccioline di sperma superstite sul ventre e lo piazza sotto il naso di Harry. <<Avanti , Mr Romantico Grifondoro, succhialo come solo voi sapete fare!>>

<< Oh, ma vai al diavolo!>> sbotta Harry ridendo, ma si guarda bene dall’avvicinarsi il dito alla bocca.

<< Avaaaaanti! Avanti, Potter, succhialo!>> esclama Draco saltellando sulle ginocchia dal divertimento, << Da bravo, apri la boccuccia, fai “aaaaaaahm”…>>

<< Ma dai, che schifo, è sporco!>> si lamenta Harry scostandosi brusco, anche se ancora ridacchia.

Draco gli scocca un’occhiata per capire se stia parlando sul serio o no. Inarca un sopracciglio, incredulo.

<< Potter, come fa a essere…>> Spalanca gli occhi in preda a un dubbio terrorizzante. << Ti eri lavato, vero? Ti sei lavato l’uccello prima che me lo ficcassi in bocca mezz’ora fa, VERO, POTTER???>>

Harry lo fissa a lungo. In silenzio.

Draco suda copiosamente. Un tic gli afferra l’occhio facendoglielo battere in maniera allarmante.

L’attimo dopo Harry non resiste più e gli scoppia a ridere in faccia. << Certo che mi sono lavato, deficiente!>> lo tranquillizza tra le risate.

Malfoy si poggia la mano sul petto cercando di recuperare i battiti perduti; con il polso dell’altra si asciuga il sudore sulla fronte, scostandosi i capelli riuniti in ciocche pallide con il mignolo. L’indice della mano è ancora coperto di sperma. Lo avvicina alle labbra di Harry ed espone il suo ghigno più sadico.

<< Spiritoso, Potter… Ora lecca>>.

<< Draco, via con quel coso, mi fa impressione leccare il mio sperma>> scandisce piano Harry cercando di soffocare le risate.

<< Ok, Harry, ok…>>

Draco si alza e si mette a cavalcioni sopra Harry, le ginocchia ossute ai lati dei fianchi. Si accovaccia, si siede sullo stomaco di Potter, il pene del moro che  va rizzandosi nuovamente e gli preme contro la carne del sedere.

…Oh, oh, ma non è quello che pensi tu, Harry caro, non è quello che pensi tu…

Draco poggia una mano sul petto di Harry e lo inchioda sul materasso, l’altra prende a masturbare il pene tozzo dai peli sottili e biondi. Rovescia la testa all’indietro, ansima forte via via che la mano scorre lungo tutto l’uccello, avanti e indietro, avanti e indietro, e più forte, la vena che pulsa sull’avambraccio, e più forte, goccioline di sudore che scivolano sull’ombelico e l’interno cosce dove sfrega contro i fianchi di Harry, e più forte, il pugno che cerca di chiudersi sempre più sul pene, e più forte, sì, di più…

Harry segue il ritmo dei suoi gemiti, il sesso ormai rigido che strofina nella fessura ruvida di pelle d’oca tra le natiche ; alza il bacino in cerca di più contatto, qualcosa di più che frustrante strofinare senza soddisfazione. Ancora un paio di colpi e Draco geme forte, ansima a lungo, schizza fiotti cremosi e traslucidi sullo stomaco e il petto di Harry. Qualche schizzo gli raggiunge le labbra e una minuscola goccia la punta del naso. Draco si china e la lecca via.

Sfoggia un ghigno lussurioso e porta la mano sporca di sperma alle labbra di Harry.

<< Non è tuo ed è pulito, IO sono SICURO di aver fatto la doccia… Forza, Harry, pensa sia la cosa più buona del mondo…>>

<< Draco…>>

<< Dai, su! Chiudi gli occhi e immagina sia uno sbaffo di crema della torta che ti sei spazzolato a cena. Mettitelo in bocca, succhia e dimostrami quanto romantico puoi rendere leccare dello sperma, tu che facevi lo spiritoso…>>

Harry non fa segno di aprire bocca; si limita ad alzare il bacino e dare una strofinata maggiore contro il sedere.

Coraggio Malfoy, lo sai cosa vuole.

<< Haaaarryyyyy>> cantilena Draco con aria innocente, << dai, non fare il cattivo bambino, non costringere ad andare in bianco entrambi stasera, su. Succhia, dai!>>

<< Malfoy, non tentarmi! Se continui così, io ti…>>

<< Cosa? “Tu” cosa?>> domanda beffardo, << Mi violenteresti? Oh, ma i Grifondoro non fanno queste brutte cose cattive>>.

<< Ti ho mai detto che il Cappello Parlante voleva mettermi a Serpeverde?>> gli rivela Harry con un sorrisone.

<< Oh>> dice semplicemente Draco con aria molto stupida, e rialza il busto. All’improvviso sembra irresistibilmente attratto dalle crepe invisibili sulle pareti.

Poi riporta lo sguardo su Harry e incarica le sopracciglia con il suo solito sorriso.

<< Capisco, Harry, davvero… >>

<< Cosa?>>

<< No, Potty, davvero, se hai PAURA ti comprendo, chiunque ne avrebbe… o meglio: IO non ne ho avuta… ma se ne hai TU….>>

<< Non si tratta di avere paura o meno, idiota! È disgustos…>>

<< Disgustoso? DISGUSTOSO, Potter? Hai maneggiato merda di drago per Erbologia, sei stato ricoperto di fango per il Quidditch e di Puzzalinfa – oh, sì, ho sentito raccontarlo dalla Chang- e mi vieni a dire che questo è “ disgustoso”? Dovrebbe essere acqua di rose per te! No, no, Harry, chiama le cose con il loro nome, di’ che hai semplicemente P-A-U-R-A!>>

<< Non è…>>

<< Sì, sì, certo Potter, come dici tu>> mormora a mezza voce Draco alzandosi.

<< Malfoy!>>

<<  Sì, sì, come no, come no…>>

È sul bordo del letto, sta per andarsene. La luce della candela getta ombre cupe lungo la sua schiena, e vede la linea delle scapole, e quella della spina dorsale, e la pelle arancio di fiamma, e la pelle scura d’ombra, il solco sfumato come una eclissi di sole.

Si sta allontanando.

<< MALFOY!!!>>

<< Che c’è?>> sbotta Draco voltandosi seccato.

<< Dai qua…>>

Un po’ più di caldo e la sua faccia andrà in autocombustione spontanea…

Il sogghigno di Malfoy si amplia sempre più sul volto pallido.

“Ho vinto, ho vinto” canticchia gioiosamente nella sua testa, “ancora una volta ho viiiiintoooo!”

Harry prende la mano di Malfoy per il polso, il pollice premuto contro il cuscinetto carnoso alla base di quello di Draco,e la avvicina a sé. Osserva per un paio di secondi dubbioso le macchiette traslucide e bianchicce di sperma sulle dita ossute, poi sente lo sguardo scettico di Draco su di sé e si riscuote. Si infila indice e medio in bocca, senza tanti complimenti.

Subito lo sente, aggredisce le papille gustative, si espande in bocca e scorre lungo il palato… mischiato al sapore della pelle di Malfoy, un retrogusto amaro e salato.

Non il massimo da mandare giù, in effetti.

<< Ora, Potter, devi essere romantico>> gli ricorda Draco in tono canzonatorio. Harry gli scocca uno sguardo da sotto in su, con ancora le dita in bocca; le sfila e mormora un incerto << Uhm, che buono>>, sentendosi un grandissimo idiota. Ha il viso in fiamme, rosso come i capelli di Ginny.

Draco sghignazza perfido, poi si abbandona rilassato lungo il corpo di Harry, carne contro carne, calore contro calore, respiro mischiato a respiro. Contatto, in tutta la sua intimità.

<< Emozionante, Potty, guarda!>> e fa il gesto di asciugarsi lacrime inesistenti, << Sto piangendo!>>

<< Vai al diavolo, Malfoy!>> scatta brusco Harry, e non sa neanche di preciso il perché. Forse perché a volte Draco scivola troppo nelle vecchie abitudini, nei vecchi modi di fare… e l’incantesimo svanisce. Si trova a passare dal voler fare l’amore con lui a pestarlo  sangue troppe volte ultimamente. Si chiede se anche a Ron ed Hermione ogni tanto capiti. Forse no. Forse il loro rapporto è molto meno complicato del suo.

Si scrolla Draco di dosso, si  getta la coperta sulle spalle e si alza. Sente la voce di Malfoy richiamarlo seccato (<<Potter, Potter, ma dove cazzo stai andando !?!>>), ma non le dà retta. Va in cucina, si versa un bicchiere d’acqua, si appoggia di schiena al tavolo e beve a piccoli sorsi.

Dopo un paio di minuti sente i passi di Malfoy raggiungerlo.

<<Harry?>> tenta Draco fiacco, ma Harry non risponde, rimane ostinato a fissare il mobile davanti a sé e a inghiottire acqua.

“Perché deve rovinare sempre tutto?” pensa arrabbiato Harry, “Perché deve farlo?”

Draco si avvicina piano e gli posa una mano sulla spalla; Harry cerca di scrollarsela brusco, ma le dita si serrano contro la carne, Draco non molla.

<<Si può sapere che diavolo ti piglia?>> ringhia a denti stretti.

<<Lascia perdere, Malfoy, non capiresti>>.

<< Non  capirei “cosa”, POTTER? >>

<< Nulla, lascia stare>>.

Scrolla le spalle, non ha voglia di litigare. In effetti, non ha voglia di nulla, men che meno di stare lì a cercare di ragionare con quell’idiota. Non capisce che vuole rimanere solo? Perché diavolo non si leva dai piedi?

<< Potter, SMETTILA di fare lo stronzo e parla! Ho anche io un cervello, anche se troppo spesso lo scordi!>>

Harry sbuffa sarcastico e si volta ostinatamente dall’altra parte.

Ma perché diavolo Draco non si leva dalle palle? Non capisce che lui, Harry, non vuole litigare?

Anche se in effetti… perché stanno litigando?

<< HARRY, CAZZO, GUARDAMI!  Sennò…>>

<< Sennò cosa?>> scatta Harry senza pensare, << Chiami il tuo papino?>>

Draco digrigna i denti, le guance rosee di vergogna.

<< Non osare…>>

<< “Papino, papino, aiutami!”>> imita Harry in una voce prodigiosamente simile ai piagnucolii di Draco, << “Papino, proteggimi dal brutto Harry cattivo! Papino…””>>

Ma Draco non lo sta più ad ascoltare. Rosso di vergogna e con  il viso contratto in una smorfia rancida, esce dalla cucina e si infila  in camera da letto, lasciando ad Harry tutto il tempo di pensare: “Che diavolo ti è saltato in testa, Harry, razza di idiota? Non volevi non litigare? Bene, complimenti, tu sì che sei un tipo coerente…”

Sente fruscii di vestiti scossi in maniera rabbiosa, il tintinnio metallico della fibbia della cintura che sbatte a terra. O la sta sfilando dai pantaloni per cercare di usarla come frusta, o si sta rivestendo per andarsene. Entrambe le opzioni sono pessime.  Harry si affretta a raggiungerlo in camera da letto, e trova un Draco già vestito a metà, i pantaloni e una scarpa infilati; ha la camicia ancora sbottonata, e chino com’è per cercare di afferrare l’altra scarpa sotto il letto, la stoffa scivola ampia a lasciare scoperto una spalla e parte del petto ansante.

<< Draco…>>

<< VAFFANCULO, POTTER, È  FINITA!>> biascica Malfoy a denti stretti dalla rabbia. Acciuffa per i lacci la scarpa smarrita e si rialza in piedi con mosse brusche.

<< Draco…>>

Draco caccia un urlo di frustrazione e gli lancia contro la scarpa, che gli centra in pieno la coscia. << Vaffanculo, Harry, mi capisci?>> gli urla contro gesticolando a scatti. << Leggi il labiale?  Comprendi il concetto fondamentale? Ti sto mandando al diavolo, Harry, ne ho le palle piene!!!>>

<< Ma cosa cazzo ti piglia?>> attacca a sua volta a urlare Harry stringendosi con più forza la coperta addosso. << Eri tanto tranquillo prima!>>

<< Sì, brutto idiota,  prima che tu iniziassi a insultarmi senza motivo!!!>>

<< Hai iniziato tu…>>

<< Cazzo, Harry, stavo scherzando!>> esclama frustrato Draco, << È ancora permesso scherzare con te sì o no?>>

Harry si sgonfia come un palloncino.

<< Oh>> mormora semplicemente, con aria molto idiota.

Draco lo sente, comprende, si sfila l’altra scarpa e gliela lancia contro cacciando un grido di incredula frustrazione.  Harry l’acchiappa al volo; medita seriamente per un paio di secondi se rilanciargliela o no contro, ora che Malfoy ha le difese abbassate, ma l’istinto passa quando Draco si lascia sedere sul letto e si prende la testa tra le mani, gomiti contro le cosce. Posa la scarpa a terra, si avvicina piano e gli si siede accanto, un po’ titubante. Gli poggia una mano sui capelli e prende ad accarezzarglieli piano.

<< Draco…>>

<< Dovevamo stare zitti,  no? Avevi detto che non volevi parlare stanotte, che non volevi dormire, e io ero tutto contento, “ Cavolo”, ho pensato, “ Vorrà fare tanto sesso!”. A me piace quando facciamo tanto sesso, Harry! Come diavolo siamo finiti a litigare?>>

Harry scrolla le spalle, in silenzio, continuando a accarezzargli i capelli; poi si rende conto che Draco non può vedere quel gesto, e allora mormora << Non lo so >>.

Il tocco di Harry è rilassante, Draco sente i muscoli del collo, delle spalle, sciogliersi piano, riscaldarsi, poi il respiro caldo di Harry contro la guancia, la punta del suo naso che lo sfiora, vicina… si gira, le labbra contro le sue, risponde al bacio…

Non cancella l’amarezza di prima, però rilassa, questo sì…. Sente la presa di Harry sulla sua nuca farsi più forte, lo spinge verso il suo viso, la lingua accarezza umida le sue labbra chiuse per poi entrare e sentire un vago sapore di semolino contro il palato, come ogni volta che lo bacia. Sente il corpo di Harry tirarlo verso il basso, sul letto, la mano libera sbottonargli i pantaloni, scivolare sotto il tessuto dei boxer… le strisce calde e sudate dei polpastrelli di Harry contro la pelle, scorrere su e giù sul suo pene semiduro. Draco mugola piano, ma Harry lo zittisce, << Shhhht>> gli dice, << Non  si parla stanotte>>.

Sotto il palmo Harry sente ogni vena, ogni palpito di carne; velocizza i movimenti per quanto gli consenta lo spazio angusto dei pantaloni. Un ultimo gemito semisoffocato, e Draco viene nella mano chiusa a pugno.

<< Harry… >> mormora confuso Draco, ma Harry ancora lo zittisce. Gli posa un bacio sulle labbra e bisbiglia gentile << Niente parole, Draco>>.

Scrolla le spalle e lascia che la coperta gli scivoli giù dalle spalle; poi si alza e aiuta Draco a sfilarsi pantaloni e boxer. Ha indosso ancora i calzini e la camicia, entrambi bianchi, entrambi stropicciati. Draco lo guarda, il petto ansante, gli occhi semichiusi, le guance arrossate… le gambe aperte davanti a lui, in attesa.

Harry gli lancia una lunga occhiata, poi si lecca ammiccante le labbra.

<< Mi stai invitando?>>

Draco mugola e inarca la schiena cercando di strusciare inguine contro inguine; Harry ignora quel gesto e si masturba lentamente, inginocchiato tra le sue cosce aperte.

<< Potter, devo mandarti un invito via gufo per farti venire voglia di scoparmi?>> mormora sull’orlo di una crisi isterica Malfoy.

Harry sorride.

<< Mi vuoi?>>

Draco fa un debole cenno di sì col capo. Fa scorrere lento la lingua sulle labbra per umettarle. Un ampio respiro. Si inarca nuovamente, la camicia scivola più giù sulle spalle, lasciando scoperti i bicipiti, più giù, l’incavo dei gomiti.

<< Harry…>>

<< Shhhh> lo zittisce l’altro con la voce ridotta a un bisbiglio.

Malfoy lo attira a sé, lo abbraccia, alza le gambe e le avvinghia intorno ai suoi fianchi, i capezzoli sfregano contro il petto di Harry, ruvido di pelle d’oca.

<< Harry…>>

Harry si scosta di poco per posizionarsi meglio, impugna il pene e penetra Draco, il sesso scorre e affonda a fatica nell’ano stretto… prima la punta, e poi oltre, tutto quanto, centimetro dopo centimetro, ancora, ancora Harry, ancora…  È dentro. Completamente. Caldo. Compresso. Rimane qualche istante senza fiato.

È come se Draco lo inglobasse, non solo il suo sesso, ma TUTTO, ogni parte di lui… Draco sopra, e sotto, dentro le sue braccia, e all’interno del suo stomaco, Draco sottopelle che striscia e ovunque accarezza, Draco che sospira, e il suo respiro e la carezza di Harry, Draco che geme mentre affonda nel suo corpo, e si plasma sulle sue forme… gli scorre nelle vene il calore di Draco, penetra nel suo corpo, e Draco…

 

( e spinge, Harry, e spinge)

 

( e i testicoli che sbattono ritmicamente contro il sedere )

 

(e il pene che sfrega contro il suo ombelico)

 

… e Draco…

Serra i muscoli dell’ano ed emette un grugnito in preda all’orgasmo; dentro di lui, in lui, Harry gli morde la spalla per soffocare un grido e riversa fiotti appiccicosi e umidi nel suo corpo.

Sono respiri che si mischiano per cercare di recuperare ossigeno, sono carne contro carne, bollente. Non più persone.  Non più pensanti. Solo… vivi..

Harry si accascia con tutto il suo peso contro il corpo di Draco, i muscoli delle braccia tremano incontrollabilmente per lo sforzo; Malfoy gli accarezza i capelli alla base della nuca, ma si scosta un po’, per far scivolare Harry  di lato. Le loro gambe sono ancora intrecciate. I respiri fusi.

Sono vivi.

Insieme.

 

Rimangono sdraiati l’uno accanto all’altro, pensosi. Il tempo è cambiato, fa più freddo, e le coperte sono ancora sgualcite sotto i loro corpi, gettate alla rinfusa. Non importa.

Harry osserva dolce la faccia di Draco , scompigliata e arrossata come ogni volta dopo aver fatto l’amore. Malfoy si accorge che Harry lo fissa, e si scosta appena imbarazzato. << Che diavolo ti piglia, Potter?>> sbotta burbero. Le sue guance diventano più rosse. Gli dà fastidio quello sguardo addosso… non c’è abituato….gli dà fastidio.

Draco sbuffa seccato e fa per scrollarselo di dosso e alzarsi, ma Harry è più veloce, lo afferra per le spalle e lo riporta giù, fa aderire la schiena di Draco contro il suo petto; col respiro gli solletica la nuca, con le dita gli accarezza delicatamente gli addominali e la peluria intorno all’ombelico.

Gli fa il solletico involontariamente. Draco gli prende distrattamente la mano e la porta alle labbra, dando un bacio leggero sul palmo e sul polpastrello di ogni dito. << Harry…>> mormora.

<< Cosa?>>

<< Nulla. Solo Harry>> scrolla le spalle con aria seccata.

Riprende a baciare la mano, ma poi si blocca. Sente il pene di nuovo eretto di Harry sfregargli contro il sedere. Sospira esausto.

<< Niente da fare, Potter, mi brucia>>.

Harry emette una specie di gorgoglio,  non sa se per delusione o desiderio. Gira il viso di Draco verso il suo e inizia a depositare casti baci su tutto il viso, su labbra, guance, naso, palpebre, sopracciglia… Draco lascia la presa sulla mano di Harry, e la mano inizia a scorrere giù, con tocco leggero, giù, giù, fino a stringersi intorno al sesso semieretto tra i peli biondi e inizia a masturbarlo.

Malfoy non dura molto; ansima e schizza sperma, ma non ha un’aria molto felice. L’orgasmo troppo rapido lo ha lasciato insoddisfatto e nervoso, e Draco si appallottola su se stesso, cercando di scostarsi da Harry. 

<<Draco?>>

Malfoy non risponde, sbuffa e si chiude di più in sé, infastidito.

Harry sospira. Si mette seduto e accarezza il fianco di Draco, dolcemente, cercando di ristabilire l’intimità. Non sembra funzionare granché, Draco rimane taciturno.

<< Allunga le gambe>>

Quasi per dispetto, o forse proprio per quello, Malfoy le serra di più.

<< Draco, dai…>>

Nessuna risposta.

Dal fianco, la mano scende giù ad accarezzare la carne morbida del sedere, parte dei testicoli… inserisce la mano di lato e cerca di forzare le cosce. Centimetro dopo centimetro riesce ad aprirle abbastanza da inserirvi la testa; la sua bocca avvolge il pene di Draco e succhia forte. Malfoy urla e rilascia i muscoli, spalancando le gambe.

Harry si sistema meglio. Inghiotte più carne che può, manipola il resto con le dita callose, le sente sfregare a ritmo di spinte contro i peli alla base… Su e giù, la sua bocca si muove rapida, senza sosta, serra le labbra più forte intorno al pene e al solco sotto la cappella, stuzzica il forellino sulla punta, lo succhia come fosse l’estremità di una cannuccia immersa in un bicchiere di frappè… Su e giù, su e giù, forza i muscoli delle guance per inghiottire di più, e i denti e le labbra sfregano e scorrono lungo la carne rigida, e pulsante, e tremante, su e giù, con la mano di Draco affondata tra i suoi capelli a dettare le spinte, avvolti dai suoi gemiti.

E viene, gli schizza in bocca per un tempo che sembrano ore, il gusto amarognolo e salato gli si espande sul palato. Prova a inghiottirne un po’, ma non riesce, gli fa schifo. Sicuro di sé, si sporge oltre il materasso e lo sputa, come aveva fatto Draco prima.

<< CAZZO, HO BECCATO IL COPRILETTO!!!>>

Draco si riprende subito, spalancando gli occhi.

<< C-cosa? Hai una vaga idea di quanto costi questa coperta, Potter? È seta ricamata a mano dalle Veela nel diciassettesimo secolo! Con un metro di questa stoffa ci potrei comprare tutto il tuo quartiere babbano!! >>

<< E  TU LA USI COME COPRILETTO, RAZZA DI DEFICIENTE???>> domanda incredulo Harry fissandolo sempre più pallido in volto.

<< Dovrei dormire in coperte di cotone?>>

<< Sì, Malfoy, come tutta la gente NORMALE!!! >>

Draco mormora a voce bassa qualcosa che Harry non coglie, qualcosa che tuttavia assomiglia molto a << Proletari!>>; prende la bacchetta di Harry dal comodino e gliela porge.

<< Ora aggiusta questo porcile, io non ho mai imparato questi incantesimi da Elfi Domestici>>.

Harry è troppo nervoso per rispondere.

Si vede qualche istante in una lavanderia a gettoni babbana  a infilare con aria da cospiratore il copriletto di seta ricamato a mano dalle Veela del diciassettesimo secolo in uno dei cestelli liberi, con Dobby balzellante accanto a lui, le mani piene di fustini di detersivi liquidi.

<< Dobby sa come fare, Harry Potter signore!>> continua a ripetere facendo inchini profondissimi e sfiorando il lungo naso a terra, << Dobby sa come fare! Dobby conosce soluzione!>>.

Senza preavviso Dobby getta tutti i fustini in aria; uno  dei contenitori, l’unico con l’etichetta , si apre in volo e riversa tutto il detersivo in polvere in testa a Harry, i cui capelli nerissimi e spettinati diventano improvvisamente bianchi e brillanti, lasciandolo sbigottito.

Con maggior sorpresa di Harry, la stanza viene invasa subito dopo da una voce femminile degna di fiducia che dichiara allegramente: << Detersivo Magico Lindor: l’unico detersivo usato dal Ragazzo-Che-È-Sopravvissuto!! >>.

Dobby raccoglie il fustino che ha sbiancato i capelli di Harry, lo alza  dritto in alto davanti a sé, e grida felice: << Solo nei migliori Supermercati!!!>>

Harry si scrolla la visione dalla testa e afferra la bacchetta come se fosse la sua ultima speranza; la punta sulla macchia e mormora con un filo di voce : << Gratta e Netta! Gratta e Netta!>>

La macchia sparisce.

Harry si rilassa di colpo. Improvvisamente si ricorda di avere un cuore e un paio di polmoni, e sul suo viso si dipinge un’aria di ebete felicità.

Draco lo osserva per un secondo o due, e poi scoppia a ridere senza ritegno.

<< Beh, si può sapere che c’è adesso?>> chiede Harry, anche se ora, con il copriletto di nuovo pulito, trova tutto divertente anche lui.

<< Avevi paura… ah ah … avevi paura che ti facessi pagare la coperta, ammettilo!>>

Si stringe la pancia con le braccia e grossi lacrimosi di ilarità gli scorrono sulle guance.

<< Senti tu…>>

Ma la sua minaccia viene interrotta da uno scoppio di risa più forte di Malfoy, e Harry, ridendo a sua volta, lancia un urlo di battaglia e gli si getta addosso, e fanno la lotta, e il solletico a vicenda, e ridono, e si stringono, e ridono, e si abbracciano.

Draco è senza fiato dalle risate, cerca di scappare, inciampa, Harry lo afferra al volo e si ributta con Malfoy stretto al petto sul materasso; si ritrova sopra un Draco schiacciato a pancia in giù sul letto, il pene di nuovo eretto pigiato contro la pelle tremante delle cosce del Serpeverde. Draco geme e si inarca contro di lui; ha gli occhi lucidi e il viso roseo, ma non per il riso. Si mordicchia il labbro e sfrega il solco del sedere contro il pene di Potter.

Harry lo penetra con violenza, lo afferra per i fianchi e inizia a spingere, ritirarsi e spingere, e di nuovo Draco lo avvolge, lo strizza, e ancora, uhn… Draco lo accoglie, e lo prende… uhn… spreme la carne del suo sesso, l’anello dell’ano serrato più forte e…

Harry urla e viene. Cade senza fiato accanto al suo ragazzo, ma Draco mugola e geme, dimena il sedere in aria con aria frustrata. Si porta una mano al pene e inizia a masturbarsi, ma non dà colpi forti, non gli rimangono più energie nelle braccia. Harry si sporge verso di lui, gli accarezza la soffice carne del sedere con la mano e poi sporge la lingue e umetta i contorni tremanti dell’ano. Draco ansima forte e si contorce, ma Harry serra la presa e sporge di più la lingua, la passa sui bordi rugosi con violenza, lo penetra, li succhia con le labbra, li bacia, e la lingua guizza ancora, e ancora, umida di saliva, e calda, e ancora, e anc…

<< Aaaaahhhhn!>>

Un urlo, un grugnito, e il pene eretto e violaceo spruzza sperma con forza, disegnando ghirigori bianchicci e irregolari sul lenzuolo sotto do lui.

Un ultimo gemito e rilassa i muscoli, crolla su un fianco, senza forze. Harry risale sul suo corpo, ora è sdraiato accanto a lui. Quando lancia un’occhiata al suo viso, scopre che sta dormendo.

Potter sorride. Si sistema meglio, cercando di spianare i bozzi della coperta, e lo abbraccia.

“ Ma sì”, pensa, “ lasciamolo riposare. Un’ora sarà più che sufficiente”.

 

Sta piovendo.

Harry è seduto sul muretto sotto la finestra, la fronte premuta contro il vetro picchiettato di gocce lucide, le gambe piegate contro il petto e le braccia strette intorno in cerca di calore. Fa un lungo sospiro.

Sente un mugolio, e lo scricchiolio metallico di molle liberate , e poi passi verso di lui; Draco gli si avvicina piano, stropicciandosi gli occhi con le nocche, i capelli tutti scompigliati. Non ha un’aria tanto sveglia, non ha dormito molto.

<< Ciao>> biascica sbadigliando, e << Ciao >> gli risponde Harry sorridendo. Allunga un braccio, glielo avvolge intorno alla vita e lo attira a sé. L’odore del suo corpo, il suo calore. Ora va meglio.

Tormenta con la lingua un capezzolo ancora soffice, e Draco mugola, e ridacchia, e se lo stringe contro, lo abbraccia. Sente la punta umida e un po’ ruvida scorrere sulla pelle del suo petto, sul collo, la clavicola, e di nuovo sui capezzoli, senza sosta, senza concedere soddisfazione…

Vuole torturarlo, Draco lo sa. Ghigna. Affonda il viso nell’incavo del collo di Potter e gli rifila un morso non troppo delicatamente.

<< Ahia!>> esclama Harry dolorante.

Sente il ghigno di Draco ampliarsi contro la giugulare, la lingua che dà un paio di lappate sul piccolo segno rosso: che marca la pelle, non per perdono, ma per ricordarne il possesso.

Sente le mani di Draco avvolgere le sue cosce, sciogliere le sue gambe e sistemarsele intorno ai fianchi. Harry è ora seduto sul muretto con la schiena contro il vetro e i piedi che penzolano giù, Draco tra le sue gambe, in piedi. Sorride a Potter, poi lo alza per il sedere e lo penetra bruscamente, scivola giù, dentro, affonda sino ai testicoli. Ad Harry si mozza il respiro in petto, affonda le unghie nelle scapole di Draco e digrigna i denti per soffocare un urlo.

<< Male?>> domanda Malfoy in un bisbiglio.

Harry non risponde, la fronte sudata e bollente premuta contro la pelle ancora più bollente della spalla di Draco. Mugugna qualcosa di incomprensibile. Malfoy lo prende come un invito a continuare. Si spinge nuovamente dentro, il pene compresso nella carne viscida, calda e strettissima di Harry… entra… esce… avanti., e avanti, e la mano si chiude intorno al sesso eretto e tremante di Potter, lo masturba, lo avvolge, e spinge, e preme, e tocca qualcosa dentro, la punta del suo uccello sbatte contro qualcosa di cedevole, ed affonda sempre di più, e più affondo, e di più… Harry segue il suo ritmo, Harry, che lo stringe forte e mugola, e geme, e il respiro si fonde, si confonde, si mischia, e le spinte continuano, e i muscoli si serrano insieme, e…

Vengono insieme gridando, ed Harry si sente bene, umido dentro, dei propri umori e dello sperma di Malfoy… coccolato… un po’ anchilosato. I muscoli delle anche tremano per aver retto troppo le gambe intorno ai fianchi di Draco, e spifferi gelidi gli colpiscono la schiena in modo fastidioso. Reprime un brivido e si scosta da Draco il tempo di abbassare le gambe. Di nuovo pelle conto pelle, le mani di Draco gli scorrono sulla schiena, lo riscaldano…

Malfoy continua a tormentare dolcemente con le labbra e i denti il punto in cui ha morso Harry, vi passa la lingua sopra, tracciando scie umide di saliva, e poi bacia ancora, e morde, e succhia…

Harry geme forte di piacere.

L’attimo dopo Draco si scosta brusco lasciandosi sfuggire un piccolo << Ups>>.

<< Cosa?>> domanda Harry in tono ancora sognante.

<< Ti ho lasciato il segno, Potter…>>

<< COSA???>> urla Harry riprendendosi improvvisamente dallo stato di beata catalessi. Spinge via Draco e corre a guardarsi allo specchio del bagno. Soffoca un grido scandalizzato.

<< Guarda cosa diavolo mi hai fatto, pezzo di idiota!>>

<< Figurati>> dice Draco con voce strascicata, annoiato, << non se ne accorgerà nessuno>>.

<< Malfoy, non è che passi esattamente inosservato un livido viola sul collo grande quanto una mela!!!>> Sospira, si riguarda allo specchio ed esclama con voce stridula : << Cazzo!>>

<< Puoi dire che sei caduto dalle scale>> suggerisce Draco con un sorrisetto ironico.

<< Malfoy, per quanto possano essere sadici gli scalini nel mondo dei maghi, neanche a Hogwarts hanno mai tentato di azzannare al collo la gente!>>

<< Allora dì che ti è precipitato addosso il gufo che ti portava la Gazzetta del Profeta… anzi, meglio, che il gufo precipitava ferito e tu gli hai fatto scudo col tuo corpo e l’hai salvato>>.

<< Oh, vai a da via il culo, Malfoy!>> mormora sconsolato Harry. Si mette il palmo della mano sul segno violaceo e se lo massaggia pensieroso.

<< Magari dovrei chiedere a Hermione un po’ di fondotinta per coprirlo…>>

Il tono di Malfoy diventa improvvisamente stizzito. Assottiglia gli occhi.

<< Sei una femminuccia, Potter!>>

<< Non sono io a essere una femminuccia!>> sbraita Harry lanciando pallottole di saliva per aria, << Sei tu a essere un maledetto cannibale! La prossima volta che hai fame portati un panino da casa e non azzannare il mio collo!>>

<< Vuoi dire che posso azzannare altro?>> domanda Draco tornando serafico, sdraiandosi sul letto, le braccia scostate dal corpo, le gambe aperte e un po’ piegate.

Harry lo guarda e lo raggiunge in silenzio. Fa per dire qualcosa, poi si interrompe, e infine sospira : << Stai zitto e basta!>>. Gli copre la bocca con la mano e lo penetra in un unico fluido movimento. Draco serra le dita contro le lenzuola e, a una spinta più brusca, contro le spalle di Harry. Lo sente muoversi dentro di lui, Harry contro Draco, IN Draco, scivolare impacciato nelle pareti viscide  che pulsano e premono contro la carne del suo pene. Così, così, più forte…

Draco mugola contro il palmo sudaticcio di Harry sulla sua bocca… Strizza gli occhi, ne vuole ancora, sempre di più, e ancora, e ancora, e le sue dita scivolano giù, si chiudono intorno al suo pene, e stringono, e scorrono, e c’è Harry, ancora, e ancora, Harry che lo sfonda, e gli succhia i capezzoli, e ancora, e ancora, e ancora…

Draco rovescia indietro la testa e sente che arriva, affonda le dita nei muscoli della schiena di Potter, serra forte, più forte, eccolo, il momento, l’orgasmo, che gli mozza l’aria in petto, gli irrigidisce il corpo, che lo riempie, lo riempie tutto… e ogni cosa si cancella.

La sensazione arriva, forte, e affievolisce, rapida. Gli scorre via dal corpo e dalla testa senza che lui possa fare nulla per trattenerla ancora per un po’. Harry ora è accasciato contro di lui, il suo respiro affannato gli solletica il collo; Draco si sente umido tra le cosce, e DENTRO, ma non ricorda il momento in cui effettivamente Harry è venuto. Non sa perché, ma questo lo lascia un po’ deluso. Avrebbe voluto vedere la luce che gli brillava negli occhi, l’espressione mentre … no, non importa. Cancella tutto dalla sua testa, Draco, è troppo stanco.

Rimangono abbracciati a lungo, forse troppo esausti per addormentarsi veramente, stretti l’uno contro l’altro, i respiri si mischiano tra di loro, si riscaldano,  si baciano invisibili nell’aria.

“ Non voglio dormire stanotte” pensa incredulo Draco, e sa che non è per il sesso… almeno, non solo per quello. Ancora non sa cosa sia quel lieve calore nel petto, ma il dolore al sedere e alle cosce lo distrae troppo e non riesce a capire, intuire. Non importa. Forse non sarà stata una cosa importante. Forse.

Dopo un lungo sospiro Harry decide finalmente di scostarsi dal rifugio caldo del corpo di Malfoy e si corica nel suo lato del materasso, recuperando il cuscino finito sotto il letto. Si sdraia. L’attimo dopo si mette a sedere di scatto, poggia i piedi sul pavimento freddo, allunga la mano verso il comodino, prende la sveglia e inserisce l’allarme.

“ Non voglio dormire stanotte” pensa più convinto Malfoy. Non è tempo di pensare, e lui non ama farlo; Harry gli sta voltando le spalle: se finisce di smanettare con quella maledetta sveglia e si corica, non troverà più il coraggio e si addormenteranno entrambi.

“Non ancora… Non è ancora il momento di dormire”.

Harry posa la sveglia sul comodino e le sue dita hanno appena lasciato il contatto con la plastica fredda quando la mano calda di Draco lo afferra per la spalla e lo tira indietro bruscamente, la schiena spinta giù a forza contro il materasso. Non gli lascia il tempo di protestare.

Draco affonda la mano nei capelli neri, scosta la frangia e passa la punta della lingua sulla linea angolosa della cicatrice, scivola oltre, lungo tutto il naso, e sulle labbra aperte e mugolanti. Si baciano  con qualche impaccio data la posizione rovesciata , gli scontri di nasi contro menti che pizzicano leggermente di barba, risatine un po’ di imbarazzo, un po’ di divertimento. Si ferma a lungo sulla bocca, e poi la lingua possa oltre. Il corpo a cui è legata, a cavalcioni su Harry, la segue. Eccola, scorre più giù, lecca la gola e l’ombra dei muscoli del petto, lecca con piccoli e rapidi tocchi i capezzoli duri, e lecca più giù, le linee degli addominali, e il cerchio dell’ombelico, tondo e cavo come una bocca in attesa. Lo inumidisce, lo bacia, stuzzica i peli che lo circondano, radi e scuri, ma è una tortura breve. La lingua scorre più giù.

Draco ed Harry hanno la stessa età, la stessa corporatura leggera da Cercatore, quasi la stessa altezza, Draco di pochi centimetri più alto. Non  che si noti molto ora: il suo inguine è alla esatta altezza della bocca di Harry, e tra le dita lui,. Draco,  stringe il pene di Potter.

Gli occhi verdi di Harry sembrano quasi blu nell’ombra rischiarata a sprazzi, sembrano manciate di mare illuminate in una grotta marina d’estate. La bocca è aperta, ma non ne esce alcun suono se non l’ansito rauco del suo respiro. Ora Draco sa che non c’è più paura, più disgusto. Non c’è spazio più per niente, se non per il desiderio, e per LORO.

Si sistemano entrambi sul fianco, il peso su un gomito, le ginocchia aperte, piegate per lasciare più spazio d’azione possibile; le coperte sono spiegazzate, scomodi bozzi grinzosi sotto la loro pelle, ma nel momento in cui la bocca di Harry avvolge la punta del suo pene, Draco non nota più nulla.

Black out totale.

Stringe forte gli occhi e inghiotte il pene di Potter.

Spinge, e viene succhiato.

Si ritira, e succhia.

Non c’è più nulla su cui riflettere, più nulla su cui pensare, c’è solo QUESTO, l’istante in cui vivono, e succhiano, e leccano, e baciano, e affondano, accogliere ed essere accolti, spalancare e  stringere forte le cosce dell’altro per prendere forza e darla…. Respirare ed essere respirati, e mischiarsi, e diventare tutt’uno con quella carne che preme loro sul palato, e le labbra, e contro l’uccello, e affrettare il ritmo, e succhiare, e serrare i muscoli delle guance, ignorare i crampi al collo e inghiottire  più forte, più forte, più forte.

L’orgasmo.

Black out.

 

Deve essere svenuto qualche istante. Harry si riscuote, strizza gli occhi forte gli occhi prima di aprirli per riprendersi un attimo e vedere meglio. Draco ha la testa appoggiata contro la sua coscia e lo guarda seccato. Harry se ne domanda il perché, sa che è venuto, sente il sapore amarognolo e appiccicoso del suo sperma in bocca. E allora cosa?

<< Che c’è?>> gli domanda, ma Malfoy non risponde, lo fissa col broncio e basta.

<< Cosa?>> tenta ancora, ma non ottiene nulla. Pazienza, sopravvivrà anche senza saperlo.

Rovescia la testa all’indietro e vede capovolta la finestra. Le goccioline umide che picchiettano il vetro vanno asciugandosi.

<< Oh, guarda, ha smesso di piovere!>>

Per tutta risposta  Draco gli prende a maneggiare il pene moscio come se fosse una salsiccetta di Pongo Magico Costructor. La situazione metereologica perde improvvisamente il suo interesse per Harry. C’è lo strofinio di quelle dita contro il suo uccello, e il calore dei polpastrelli… null’altro..

Sotto le ondate di piacere, Harry chiude gli occhi.

La mano di Draco si ferma all’istante.

<< Apri gli occhi>> sibila Draco, ma è un ordine superfluo: Harry li ha spalancati appena lo strofinio è cessato.

Potter sospira esausto.

<< Malfoy, non ho voglia di fare giochetti perversi, sono troppo stanco…>>

<< Non devi fare nulla. Solo non chiudere gli occhi, continua a guardarmi>>.

Harry obbedisce. La mano riprende a muoversi. Ed è… così strano.  Dopo le ore che si stanno lasciando alle spalle è una passeggiata a livello fisico, ma non è questo. C’è qualcosa che a livello emotivo brucia.  Gli occhi di Draco. Sono gli occhi di Draco, fissi nei suoi, occhi grigio pallido, non particolarmente espressivi di solito, particolarmente freddi, sempre. Ma ora… forse sarà la situazione, quella carezza lenta, i polpastrelli che scorrono lungo la cappella e le vene che attraversano il pene, e risalgono, e scendono, sfiorando ogni centimetro… sì, forse è solo quel masturbarlo fissandolo negli occhi che… no, è qualcos’altro. Non è qualcosa di espresso nel gesto, è quel potenziale nascosto nello sguardo di Draco, qualcosa di muto che cerca a forza di attirare l’attenzione nel buio… ma non può. Non riesce.  Non vuole. C’è paura, e Harry non sa il perché. Cosa significa quello sguardo, cosa vuole dirgli?

La mano intensifica il ritmo, la stretta, ed Harry viene con impeto e non riesce proprio a tenere gli occhi aperti, ma fortunatamente questo non sembra importare più a Malfoy, che continua a muovere la mano sul suo pene finchè non esce l’ultimo schizzo di sperma.

Un’ultima occhiata, poi senza dire nulla crollano a dormire così come sono, sfiniti.

 

L’alba è passata da poco quando Harry si risveglia. La stanza è gelida, invasa da correnti di aria fredda; la finestra deve essersi spalancata durante la notte.

Harry prova a richiudere gli occhi e tornare a dormire, ma inutilmente, lo spiffero gli sta ghiacciando spalle e testicoli. Con un enorme sforzo di volontà riesce ad alzarsi a va a chiudere la finestra. Sbuffa seccato, ormai non riuscirà più ad addormentarsi.

 Sul letto, Draco russa con il corpo stravaccato tra le lenzuola informi. Harry gli lancia un’occhiata e scuote la testa divertito, poi si infila in bagno a svuotarsi la vescica e fare una doccia. Quando torna in camera da letto sente la voce impastata dal sonno di Malfoy mormorare: << Che ore sono?>>

<< Dormi, è ancora presto. Aspetta!>> lo richiama, << Mettiti dritto che aggiusto le coperte>>.

Aiuta Draco (a dir la verità lo scosta più di peso) a mettersi dritto lungo il materasso e lo copre con le lenzuola stropicciate; sta per allontanarsi quando ancora in dormiveglia Draco lo prende per il polso e non lo lascia. Anzi, lo attira a sé.

<< Resta con me altri cinque minuti>>.

Si sdraia al suo fianco, la schiena di Draco contro il suo petto e tanto calore corporeo che scaccia via il  gelo della stanza che neanche l’acqua bollente della doccia è riuscito a calmare, e l’odore del loro sudore e della loro pelle mischiata…

Si morde forte un labbro per resistere, ma non riesce.

Alza il più delicatamente possibile la gamba di Draco e insinua le dita umide di saliva tra di esse, sfiorano i bordi rugosi dell’ano di Draco in movimenti continui.

<< Fallo, Harry>> bisbiglia Draco semiaddormentato. Si spinge più verso il suo petto, corpo contro corpo, calore contro calore.

Lo penetra piano, e quando Draco non fa cenno di scostarsi per il dolore, Harry continua a muoversi lentamente, ma senza mai interrompersi, la mano che non sorregge il peso scivola davanti, sull’inguine di Draco, e prende a masturbarlo al ritmo delle spinte.

Dura a lungo.  Ed è bello.

Orgasmo.

Ancora una volta sia Draco che Harry avvertono qualcosa galleggiare tra loro, qualcosa che sentono il bisogno di dire ma di cui non conoscono l’identità.

C’è. Sì, ora sono consapevoli che esiste. Non importa che venga pronunciato, non per ora. Sono solo le parole, in fondo, a essere inespresse.

Harry rimane abbracciato a Draco ancora qualche minuto, poi si ricorda.

<< Auguri>>

<< ‘azie>> mormora Draco semiaddormentato.

Si alza, si dà una pulita e inizia a vestirsi; Malfoy lo spia tra gli occhi socchiusi e impastati.

<< Dove vai?>>

<< Vedo se riesco a beccare Hermione prima che ci sia in giro troppa gente a fare domande sul succhiotto…>>

Malfoy chiude gli occhi e sorride.

<< Torni presto?>>

<< Sì, torno presto, non preoccuparti>>. Si china e gli posa un bacio sulla guancia. Draco si accoccola meglio sotto le coperte, con aria molto soddisfatta.

Harry lo guarda, sorride, si infila il giubbotto ed esce dalla stanza in cerca di Hermione.

 

FINEEEEEE

 

O_____O è fffffiniiiiiiiiiiiiitaaaaaaaaaaa!!!!!!

Ancora augurissimi di buon anniversario di compleanno, Geme *_____*’’’’’’’… ç_ç non mi uccidere, spero ti sia piaciuta almeno un pochino….

Un bacione immenso!!!!!

 

PS: se c’è qualcuno così santo da commentare*_*’’’ (  tesla_vampire@yahoo.it ... O_o ma c’è qualcuno che è riuscito ad arrivare fino alla fine?), già lo adoro ç*ç… baciniiiii*_*!

 





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